Trasformazione e sintesi: metodiche e tecniche

La condizione essenziale per cui possa avvenire la trasformazione è l’accettazione di noi stessi e il coraggio di affrontare il cambiamento che inevitabilmente deriva dalla trasformazione.

Il cambiamento, infatti, comporta una paura della perdita di identità, una perdita in termini di sicurezza.
Condizione essenziale per permettere la trasformazione è la fiducia, che è una qualità transpersonale.

La trasformazione avviene a livello dell’io, e quindi in riferimento alla mappa dell’ovoide all’interno del campo di coscienza.

Esistono vari gradi e categorie di sintesi: inizialmente dobbiamo tenere in considerazione le sintesi parziali.

Il primo organizzatore della nostra psiche è l’Io genitoriale (paragonabile all’Io freudiano), il quale ci fornisce i suoi modelli che noi accettiamo in funzione dei bisogni infantili (protezione, accettazione, approvazione e appartenenza). Intorno alle richieste dell’Io genitoriale si strutturano le sub-personalità, le quali vengono pilotate (anche in età adulta) dall’Io genitoriale stesso (ovvero dalle esperienze dei bisogni infantili).

Un bambino:
– non protetto avrà paura della vita,
– non accettato avrà paura dell’abbandono,
– non approvato avrà paura del rifiuto.

Processo sintropico: processo della salute

Processo entropico: processo della malattia

Sintesi automatiche: sono le sub personalità. Per trasformare queste sub personalità che vivono e si coagulano intorno al senso di colpa e di dovere, vanno trasformate in sensi di volere e responsabilità.

Sintesi spontanee: si coagulano intorno a un ruolo, un desiderio. Queste sintesi spontanee quindi, si coagulano intorno ad un desiderio funzionale per la nostra vita in un determinato momento.

Sintesi mirate: modello ideale, ovvero ciò che si desidererebbe diventare. Tale modello è costruito a livello del campo di coscienza e all’insegna dell’Io cosciente, il quale diventa Volontà. La qualità che distingue la Volontà è quella della sintesi. Ecco che, ai vari livelli dell’ovoide, si passa dal conosci (inconscio inferiore), possiedi (inconscio medio e capo di coscienza dove risiede l’Io), trasforma (inconscio superiore). Nel momento in cui compare l’aspetto transpersonale, l’Io si mette in contatto con il Sé transpersonale (si attiva l’asse Io-Sé il quale ci aiuta a staccarci dall’asse più primitivo che collega l’Io all’Io genitoriale che risiede nell’inconscio inferiore). Si passa quindi da una dipendenza dall’Io genitoriale (che se non viene interrotta comporta un arresto del nostro percorso evolutivo) al rapporto tra il Sé personale e il Sé transpersonale. Questo attiva il nostro processo spiraliforme di evoluzione, il quale mira ad evidenziare le nostre potenzialità, restituendo alla vita le qualità che la vita stessa ci ha donato. Se ciò non avviene possono insorgere stati depressivi.
È nella verità che troviamo la nostra libertà.
Nel processo di auto-organizzazione dobbiamo essere attivi.

Modello ideale: rappresenta l’immagine di ciò che si desidera divenire che evocata e vissuta attraverso un processo di identificazione proiettiva permette un percorso evolutivo.
Nel nostro limite sta la nostra potenzialità, se attraversiamo il limite poi attiviamo le potenzialità.
Durante la fase della trasformazione, come il bruco attraverso la crisalide diventa farfalla, dobbiamo mantenere uno stato di vigilanza in quanto i pattern antichi tenderanno a rimanifestarsi.

La sintesi degli opposti: forza centripeta e centrifuga che regola l’universo. A livello interiore sono presenti forze opposti e complementari (TAO).
In Occidente il principio degli opposti era presente con Eraclito e tutta la filosofia pre-socratica (secco-umido; alto-basso), da Aristotele in poi si parla di principio razionale del 3° escluso (o – o).
Nel Cinquecento si è tornato a parlare di principio degli opposti per un breve periodo con Giordano Bruno.
Hegel successivamente trattò il tema “essere e divenire” per arrivare infine al principio di bi-polarità della Psicosintesi.
Gli opposti non sono opposti ma sono complementari.
Questa alternanza bipolare deve essere presente anche a livello psichico.

 

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