Personalità Borderline

I tratti di personalità sono schemi di pensiero, percezione, reazione e relazione con gli altri che sono relativamente stabili nel tempo e in svariate situazioni. I disturbi di personalità si manifestano quando tali tratti sono così rigidi e disadattativi da compromettere il funzionamento interpersonale o professionale. I tratti di personalità e il loro potenziale significato disadattativo sono di solito evidenti sin dalla prima età adulta e persistono per quasi tutta la vita.

Dei meccanismi mentali di coping (difese) vengono a volte usati in modo inconscio da tutti.

Tuttavia, nei soggetti con disturbi di personalità, i meccanismi di difesa tendono a essere immaturi e disadattativi. Per rendere queste persone consapevoli di tali meccanismi sono di solito necessari confronti ripetuti nel corso di una psicoterapia a lungo termine oppure attraverso incontri di eguale significato.
Senza frustrazioni da parte del proprio ambiente, le persone con disturbi di personalità possono anche non provare senso di insoddisfazione. Possono cercare un aiuto per la presenza di sintomi (per esempio ansia, depressione) o di comportamenti disadattativi (per esempio abuso di sostanze, vendicatività) causati dal disturbo di personalità.

Spesso non percepiscono il bisogno di una terapia ma vengono indirizzati da Specialisti da parte di amici, familiari o dall’assistenza sociale, poiché il loro comportamento disadattativo causa problemi agli altri. Poiché questi pazienti di solito vedono le proprie difficoltà come separate ed esterne a loro stessi, gli operatori della salute mentale trovano difficoltà a far capire loro l’origine del problema.

I soggetti con disturbi gravi di personalità sono ad alto rischio di ipocondria, abuso di alcol o farmaci e comportamenti violenti o autodistruttivi. Possono avere stili genitoriali illogici, distaccati, iperemotivi, violenti o irresponsabili, che portano i propri figli ad avere problemi medici e psichiatrici. I soggetti con un disturbo di personalità sono quelli con minori probabilità di conformarsi al regime di trattamento prescritto. Anche quando lo fanno, i loro sintomi (siano essi psicotici, depressivi o ansiosi) sono di gran lunga meno responsivi ai farmaci. I soggetti con disturbi di personalità sono spesso molto frustranti per chi sta loro accanto, compresi i medici (che devono far fronte alle paure irrazionali, alle richieste eccessive, al loro senso di diritto acquisito, agli onorari non pagati, all’inosservanza delle prescrizioni e a denigrazioni rabbiose). Questi soggetti possono anche causare tensioni agli altri pazienti, che sono esposti ai loro comportamenti teatrali o esigenti.

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, IV edizione (DSM-IV), divide i disturbi di personalità in tre gruppi:

  • A) insolito/eccentrico
  • B) teatrale/instabile ( fra cui la personalità borderline)
  • C) ansioso/inibito

 

Personalità borderline

Le persone con questo disturbo di personalità (prevalentemente donne) sono caratterizzate da instabilità dell’immagine di sé, dell’umore, del comportamento e delle relazioni interpersonali. Questo disturbo di personalità si rende evidente nella prima età adulta, ma tende a divenire più lieve o a stabilizzarsi con l’età. Queste persone ritengono di aver subito una deprivazione di cure adeguate nell’infanzia e di conseguenza si sentono vuote, in collera, in diritto di ricevere accudimento.

Come risultato, sono sempre alla ricerca di attenzione.

Questo disturbo di personalità è il tipo largamente più riscontrabile nei servizi sanitari psichiatrici e di ogni altro tipo.
Quando i soggetti con personalità borderline sentono che ci si prende cura di loro, assumono le parvenze di persone sole e abbandonate che chiedono aiuto per depressione, abuso di sostanze, disturbi del comportamento alimentare e precedenti maltrattamenti. Tuttavia, quando temono la perdita della figura curante, il loro umore cambia sensibilmente e si manifesta spesso una rabbia intensa e inappropriata. Il cambiamento d’umore è accompagnato da drastici mutamenti nella visione del mondo, di se stessi e degli altri, dal bianco al nero, dall’odio all’amore o viceversa. Il loro punto di vista non è mai neutrale. Quando si sentono abbandonati (cioè, completamente soli), si dissociano o diventano disperatamente impulsivi. Talora, il loro giudizio sulla realtà è così inadeguato che hanno brevi episodi di pensiero psicotico, come per esempio idee paranoidi e allucinazioni.

Queste persone hanno relazioni interpersonali di gran lunga più drammatiche e intense rispetto a quelle con disturbi di personalità del gruppo A (insolito, eccentrico). I loro processi di pensiero sono più disturbati di quelli dei soggetti con personalità antisociale e l’aggressività è più spesso rivolta contro se stessi. Sono più collerici, più impulsivi e più confusi riguardo la propria identità rispetto a quelli con personalità istrionica. Tendono a evocare reazioni intense, inizialmente di accudimento, nelle figure curanti. Ma dopo le crisi recidivanti, le lamentele vaghe e infondate e le inosservanze ripetute delle raccomandazioni terapeutiche, le figure curanti (medico compreso) spesso si sentono molto frustrate, e iniziano a considerarli come persone che si lamentano e poi rifiutano l’aiuto.

La scissione, il passaggio all’atto, l’ipocondria e la proiezione sono i comuni meccanismi di difesa.

Di seguito i principali:

  • Proiezione
    Attribuzione dei propri sentimenti inconsci agli altri
    Conduce a pregiudizi, rifiuto dell’intimità attraverso la sospettosità paranoide, l’ipervigilanza nei confronti di pericoli esterni e il collezionare ingiustizie
    Tipica delle personalità paranoidi e schizotipiche; usato dai soggetti con personalità borderline, antisociale o narcisistica sotto stress acuto

 

  • Scissione
    Percezioni o pensiero di tipo bianco-nero o tutto-nulla, in cui le persone sono divise in salvatori idealizzati completamente buoni e portatori di male completamente cattivi
    Evita il disagio dei sentimenti di ambivalenza (cioè, avere sentimenti di amore e odio per la stessa persona), di incertezza e di impotenza
    Tipica della personalità borderline

 

  • Passaggio all’atto
    Espressione comportamentale diretta di un desiderio o impulso inconscio che consente alla persona di evitare la consapevolezza dell’affetto doloroso o piacevole che accompagna tale impulso
    Implica numerosi atti delinquenziali, spericolati, promiscui e di abuso di sostanze, che possono divenire così abituali che il soggetto non riconosce e respinge i sentimenti che avevano innescato tali atti
    Molto comune nei soggetti con personalità antisociale, ciclotimica o borderline

 

  • Aggressività verso il sé
    Consente ai sentimenti di rabbia verso gli altri di essere espressi verso il sé; quando è indiretto, viene chiamata aggressione passiva
    Implica fallimenti e malattie che colpiscono più gli altri che il sé e comportamenti da pagliaccio fatui e provocatori
    È alla base dei disturbi di personalità passivo-aggressivo e depressivo; è marcata nei soggetti con personalità borderline, che esprimono la rabbia verso gli altri con automutilazioni (vedi anche ipocondria, oltre)

 

  • Fantasia
    Tendenza a usare relazioni immaginarie e sistemi di convinzioni personali per risolvere i conflitti e mitigare la solitudine
    Associata a eccentricità e a evitamento dell’intimità interpersonale
    Usata dalle persone con personalità evitante o schizoide, che in contrasto ai soggetti psicotici, non credono alle fantasie e quindi non le mettono in atto

 

 

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