La relazione di coppia e la famiglia

Terapia di coppia

Le crisi maggiori solitamente si sperimentano nell’ambito della coppia.

Le coppie che decidono di intraprendere un percorso di terapia tendenzialmente sono in una fase di stallo, nel senso che la relazione è diventata disfunzionale e nello stesso tempo non c’è ancora la volontà o la capacità di separarsi.

Alla base delle problematiche, nella maggior parte dei casi si riscontrano gravi problemi di natura comunicativa.

La terapia è un luogo nel quale entrambi i partner possono esprimere il loro mondo interiore onde valutare l’evoluzione della loro relazione.

Particolare può essere il caso in cui un terapeuta si trovi a rendersi conto che un suo paziente individuale in realtà trarrebbe maggior giovamento da un lavoro di coppia, a quel punto lo si può proporre. Diverso invece se si lavora in partenza con la coppia, è meglio evitare sedute individuali se non in casi eccezionali.

Tipo di setting per il lavoro sulla relazione di coppia:

  • setting individuale
  • setting di coppia
  • setting intermedio

Nella coppia spesso si agiscono dinamiche irrisolte derivanti dalle relazioni affettive primarie.


Psicoterapia della famiglia

Coppia più almeno un figlio:

  • Se viene richiesto un lavoro di psicoterapia su un figlio minorenne ricordarsi il consenso di entrambi i genitori e mantenere con loro comunque colloqui informativi, ragionando anche in termini di liberazione dalla dinamiche di attribuzione di colpa.

Ricatti familiari:

  • Ricatto d’autorità: “se tu non fai bene i compiti non ti faccio uscire” (fa meno danni perchè esplicito)
  • Ricatto affettivo: “anche stasera vuoi uscire…vai vai io sto qui ad aspettarti… non ti preoccupare vai pure a divertirti, io sto qui ad aspettarti” (la mia felicità coincide con l’infelicità dell’altro)
  • Ricatto morale: “tu si che te la godi la vita!!! pensa che io e tuo padre non siamo mai andati al cinema”

Settarismo genetico: solo la tua famiglia ti capisce e non fidarti degli altri, solo noi ti vogliamo bene e vogliamo il tuo bene.

Altre dinamiche:

  1. Identificazione: il bambino si identifica col genitore e anche il genitore si identifica col figlio
  2. Effetto pigmalione: sono come tu mi vuoi.
  3. Idealizzazione: il figlio idealizza il genitore

Non è importante tanto la quantità ma come viene dato l’amore.

I figli portano nel mondo quelle che sono le dinamiche che hanno esperito sulla pelle in famiglia.

 

Dipendenza e attaccamento

  • Dipendenza
  • Controdipendenza (adolescenza)
  • Indipendenza
  • Interdipendenza

È importante spiegare la fase della controdipendenza se vengono in terapia genitori che hanno problemi con figli adolescenti e chiarire che ostacolarla è contro produttivo, è infatti fisiologica nello sviluppo del ragazzo (assecondarla fa sì che duri meno). Al tempo stesso, occorre dire ai genitori che il figlio necessita che gli siano posti alcuni paletti perché lui non è indipendente psicologicamente: il genitore deve mettere qualche paletto ma che non sia però troppo rigido.

Lati ombra della dipendenza: bisogno, inferiorità, sottomissione, perdita di controllo, perdita del sé, rinuncia alla propria autoaffermazione.

Da solo non esisto, non solo sento la mancanza dell’affetto ma da solo non esisto.

 

 

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