Il Sé e l’inconscio: il lavoro psicosintetico del profondo

La visione terapeutica della psicosintesi è una visione bifocale: si lavora sulla personalità (blocchi, resistenze) e contemporaneamente sull’aspetto psicospirituale della persona.

La personalità funzionale è in contatto con la spiritualità. Il lavoro di scoperta del Sé è una discesa attraverso l’inconscio inferiore, medio, fino ad arrivare a quello superiore. È necessario esplorare la personalità per poter esperire il Sé: pensiamo al viaggio di Dante, dall’inferno fino al paradiso.

L’ovoide è suddiviso in tre porzioni: inconscio inferiore, medio e superiore.
In ciascuna di queste porzioni possiamo riconoscere un organizzatore interno.

Il primo organizzatore interno a livello dell’inconscio inferiore è l’IO genitoriale che si sviluppa nel bambino durante l’infanzia in risposta ai 4 bisogni primari (protezione, accettazione, approvazione, appartenenza).
L’io genitoriale propone i suoi modelli ai quali la persona inconsciamente si adegua e che fa suoi anche se questi sono in disaccordo con la tipologia di appartenenza.
L’identificazione con l’io genitoriale si avvale del senso del dovere e del senso di colpa e da ciò si strutturano le subpersonalità.

Una volta identificate le subpersonalità, il lavoro consta nel portarle nel campo di coscienza a livello dell’inconscio medio ove agisce il secondo organizzatore interno, l’IO personale che agisce attraverso il binomio consapevolezza (autocoscienza) – volontà.
Attraverso la identificazione- disidentificazione si fa si che sia L’IO a governare le subpersonalità e non viceversa.
Nel lavoro sulle subpersonalità è fondamentale lavorare sugli opposti (accettazione dell’opposto negato), in modo da creare un’armonia e un bilanciamento fra le diverse parti mantenendo la centralità dell’io che decide quali parti agire.
Se si arriva all’accettazione della propria molteplicità e alla sintesi degli opposti si può accedere a livelli più alti di consapevolezza.

Accostandosi al concetto della simultaneità (posso essere contemporaneamente bianco e nero) e accettando la contemporaneità degli aspetti si può accedere ad un terzo livello più alto, di sintesi.

Il (di cui l’io personale è riflesso) irradia le sue qualità transpersonali (coraggio, fiducia, bellezza, amore, verità, giustizia, umiltà, ecc.) nel campo dell’inconscio superiore.

Le qualità transpersonali fondanti sono l’amore e la volontà.

Molte resistenze nei confronti del Sé dipendono dalla irrisolutezza del rapporto io personale-io genitoriale. Si proiettano sul Sé i vissuti della relazione primaria. La relazione io personale-Sé si fonda sull’armonia fra la volontà del Sé e la volontà dell’io personale.

Simmetria fra la relazione io personale-sé, io personale-io genitoriale; la differenza fra colpa e sofferenza sta nella tipologia di amore irradiato, l’amore del sé è un amore incondizionato, l’amore dei genitori non lo è.

Nell’amore incondizionato risiede comunque un richiamo all’assunzione di responsabilità, “tu sei, io ti amo per ciò che sei, realizzati”.
La malinconia e la sofferenza legate alla scissione dal proprio Sé derivano dalla consapevolezza dell’essere liberi nel realizzarsi.

 

 

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